giovedì 30 novembre 2017

LA CREPA che attraversa l'Unione


L'ho iniziato di notte. Era Venerdì.
L'ho finito la notte stessa.
Ma il mio pensare non si è fermato con la parola fine.
La crepa di Carlos Spottorno e Guillermo Abril, che Add ha appena pubblicato con l'introduzione di Fabio Geda e la traduzione dallo spagnolo di Francesca Bianchi, ha fatto quello che un libro deve fare: mettere in moto pensieri.
Carlos Spottorno è fotografo, ha meno di cinquant'anni, si interessa di tematiche sociali, economiche e politiche, fra i diversi premi che si è aggiudicato per i suoi servizi ha vinto due volte (2003 e 2015) il World Press Photo.
Guillermo Abril è giornalista, ha meno di quarant'anni, si occupa di editoriali, reportage, ha vinto il Wordl Press Photo nel 2015.
Entrambi lavorano per El Pais Semanal, che ha commissionato loro diversi servizi sull'Europa e i suoi confini. Molto del materiale raccolto per questi reportage è confluito ne La crepa.
La crepa è un lavoro difficile da definire: è un resoconto fotodocumentato di viaggi verso i confini dell'Europa, è una testimonianza, è un'analisi dei nuovi flussi migratori, è un ritratto dei diversi significati che può assumere il termine "accoglienza", ma soprattutto è la verifica di quanto l'Unione non sia compatta (sembra un ossimoro) e continui purtroppo a mostrare più di una crepa.
  • Melilla, minuscola enclave spagnola in terra marocchina, estremo confine a sud dell'Europa.
  • Grecia e Bulgaria, confini ad est dell'Unione, ultimo baluardo e primo approdo aperto sulla Turchia.
  • Lampedusa.
  • Ungheria, cuscinetto fra Serbia e Croazia.
  • Polonia, sempre limite ad est, con affaccio sulla turbolenta Ucraina.
  • Repubbliche baltiche, a nord, con la pressione di Bielorussia e Russia, nonché con il territorio di Kaliningrad, enclave russa con affaccio sul Baltico.
I punti critici sono ovviamente i confini dove i paesi del blocco europeo si scontrano con il resto del continente.
Le migliaia di profughi, che premono ai confini, con in tasca il sogno europeo (come in altri tempi ma anche ora, altre parti di umanità hanno avuto il sogno americano), mostrano la precarietà dell'Unione, le tensioni politiche ed ideologiche, le mire espansionistiche delle grandi potenze extraeuropee.
La crepa legge l'Europa, la fotografa e la mette sotto i nostri occhi.
La crepa rattrista, scoraggia, indigna, sconcerta.
E' un documento nel senso etimologico del termine: insegna, informa, mostra.
Ha un linguaggio immediato, semplice, senza traccia di presunzione e retorica. Anche per questo è uno strumento efficace per comprendere la profondità della spaccatura (emblematiche foto e testo a pag. 161).
[La crepa, di Carlos Spottorno e Guillermo Abril è un libro Add]

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